UN SAUVEUR CULTUREL

La ricerca di post-dottorato «Un "sauveur" culturel. Don Nicola Jobbi, prêtre-ethnographe», inaugurata nell’anno accademico 2008-2009, si svolge sotto la guida di Giordana Charuty (Ethnologie religieuse de l’Europe).

Il programma di ricerca, inscritto nel quadro di una antropologia delle dinamiche culturali, ha per obiettivo l’analisi dei processi di adattamento, trasformazione, oggettivazione di una cultura. Questa problematica antropologica di ordine generale è esplorata attraverso lo studio della complessa vicenda culturale che ruota attorno alla figura di Don Nicola Jobbi e di alcune comunità di montagna dell’Italia centrale. Si tratta di analizzare le diverse prospettive ideologiche, le concezioni politiche, religiose e sociali che sono entrare in gioco e si sono modellate reciprocamente durante più di venti anni, in funzione dei rapporti che Don Jobbi ebbe con le comunità, con le gerarchie politiche ed ecclesiastiche, ma anche con numerosi intellettuali italiani e stranieri (Roberto Leydi, Annabella Rossi, Diego Carpitella, Paolo Toschi, Yutaka Tani, Tadao Umesao, Ernesta Cerulli, Mimmo Jodice, Sebastiana Papa, Tullio Tentori, Libero Bizzarri, etc.).

Questa ricerca vuole inoltre contribuire allo studio di una categoria particolare di attori sociali, i preti, e in relazione a un contesto determinato, quello delle comunità di montagna dell'Abruzzo settentrionale, dove i parroci hanno esercitato la loro missione sacerdotale; è una figura osservata in continuità, presente e attiva ancora oggi nei processi di costruzione culturale dell’area indagata.

La tematica è oggetto di un rinnovato interesse nel campo degli studi storiografici ed etnologici, attraverso le inchieste sul clero rurale: in questi ultimi anni diversi lavori hanno gettato uno sguardo nuovo sulle relazioni fra l’istituzione ecclesiastica e le comunità rurali dal XVI al XX secolo, in Italia, Spagna e Francia. (Russo, 1984; Torre, 1995; Perea Simon, 2000; Puigvert, 2001; Brunet, 2001a, 2001b, 2004).

Parallelamente questo soggetto è un campo di studi privilegiato per altre ragioni di ordine generale: la costruzione e l’utilizzo del patrimonio, l’etnografia attraverso fonti multiple (in particolare documenti audiovisivi, sonori e fotografici prodotti presso le comunità osservate), direttamente o indirettamente originatesi dall’attività di Jobbi stesso, il quale pose per primo le basi per una documentazione capillare delle pratiche rituali, dei repertori musicali, degli elementi materiali e immateriali della cultura di quest’area.

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