2008-2009

Al progetto hanno aderito numerosi e prestigiosi istituti scientifici e ricercatori tra i quali si segnalano il Dipartimento delle Scienze dei Segni, degli Spazi e delle Culture dell’Università La Sapienza di Roma (AGEMUS), l’École Pratique des Hautes Études di Parigi (Sorbona), attraverso l’adesione di un suo rappresentante nel Comitato Scientifico (l’etnologa Giordana Charuty), l’Università degli Studi di Teramo, il Centro di Dialettologia ed Etnologia di Bellinzona, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, la Biblioteca Provinciale di Teramo e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara; a livello territoriale lo stesso progetto ha riscosso l’interesse di numerosi enti locali, che hanno ratificato una loro partecipazione istituzionale e finanziaria (primo fra tutti il Comune di Fano Adriano).

Una parte delle attività del biennio 2008-2009  è dunque consistita nella formalizzazione di un partenariato istituzionale e scientifico e di un Comitato Scientifico per una adeguata conduzione del progetto, di cui si trova dettagliata descrizione nelle pagine dedicate del sito.

Nell’aprile del 2008 una parte del materiale documentario è stato destinato in comodato d'uso alla Biblioteca “Melchiorre Dèlfico” di Teramo. Attraverso la collaborazione con il personale della Biblioteca, in particolare con il Responsabile del Servizio di Mediateca Dimitri Bosi, è stato completato un primo inventario dettagliato dei documenti (vedi Fondo Jobbi), concluso nella primavera del 2009 (a cura di D. Bosi, G. Spitilli, R. Di Natale, A. Petrella). Nell'aprile del 2010, in base agli sviluppi del progetto e alle volontà del proprietario, si è inaugurata una nuova fase finalizzata alla costituzione di un Istituto di Etnologia del Gran Sasso Orientale - Fondazione "Nicola Jobbi", da realizzarsi a Cerqueto di Fano Adriano, con il  recupero dei documenti dalla Biblioteca di Teramo e la loro provvisorio collocazione a Fano Adriano, in attesa di individuare ed adeguare una definitiva sede a Cerqueto.

L’ascolto dei documenti sonori ed una prima catalogazione hanno costituito l’operazione preliminare dell’intero progetto, necessaria per assicurare la salvaguardia del materiale e per effettuare un’analisi delle fonti registrate. Si è proceduto quindi al riversamento di una prima selezione di 50 ore di documenti sonori relativi a Cerqueto su supporto digitale, al fine di assicurane una migliore conservazione ed un più efficiente utilizzo. Il lavoro di digitalizzazione è stato eseguito dall’etnomusicologo Emiliano Migliorini dell’Associazione Etnostudi, già impegnato in passato nella catalogazione e nel riversamento in digitale di tutto il Fondo Leydi della Fonoteca Nazionale Svizzera e del Centro di Dialettologia e di Etnografia di Bellinzona.

Dopo questo primo intervento si è proceduto alla selezione e allo studio del materiale attraverso le trascrizioni dei brani musicali e letterari, alle analisi etnomusicologiche, alle comparazioni con altri documenti sonori.

Parte essenziale della ricerca è stato il lavoro con le comunità attuali, in particolare di Cerqueto, fortemente interessato dalle documentazioni e dall’attività pastorale di Jobbi; l’attività sul campo è iniziata nell’inverno del 2008 e si è intensificata a partire dall’estate 2009 con dei cicli di permanenza in montagna. In una prospettiva sincronica il lavoro sul campo ha consentito di avere un quadro dettagliato della situazione contemporanea, documentando e analizzando i repertori narrativi e musicali attuali, le processioni, le feste, la vita sociale in una sorta di riproposizione capillare della ricerca compiuta dal parroco fra il 1963 e il 1984.

In seguito al primo finanziamento si è predisposta una collana di ricerca antropologica ed etnomusicologica, fondata e diretta da Marco Magistrali e Gianfranco Spitilli (Associazione Culturale Bambun), in collaborazione con l’editore Giacinto Damiani (Ricerche&Redazioni), rivolta alla pubblicazione di ricerche con allegati sonori e multimediali. Il progetto editoriale SDAE – Studi e Documenti di Antropologia e di Etnomusicologia – ha visto l’uscita di una prima pubblicazione tematica dal titolo Cerqueto è fatto a ferro di cavallo. L’attività di Don Nicola Jobbi in un paese montano dell’Appennino centrale (1963-1984), a cura di Gianfranco Spitilli e con CD allegato di 74 minuti curato da Marco Magistrali, che offre un esempio, organicamente costruito, dei documenti sonori raccolti da Don Nicola Jobbi a partire dagli anni ’60 del secolo scorso nella piccola comunità della montagna teramana e del senso complessivo della ricerca demoetnoantropologica nell’area.

Si è inoltre attivato il presente sito (www.cultureimmateriali.webnode.com), in continuo aggiornamento, dove compaiono la storia del progetto, le sue finalità, i primi risultati, gli enti promotori e le istituzioni e i ricercatori coinvolti.